Ricerca e Sviluppo
Erik Banti sceglie il “Bio zero carbon footprint Nomacorc”
per il Ciabatta Morellino di Scansano
Mi ricordo bene quando, agli inizi degli anni novanta, mi veniva proposta la nuova tipologia di tappi fatti in silicone, la faccio breve perché così venivano chiamati, con le più fantasiose colorazioni che andavano dal giallo, al rosso, al nero ed anche “tipo sughero” per avvicinarsi al colore a cui da sempre eravamo abituati.
All’epoca avevo un ristorante a Montemerano in un vecchio frantoio del ‘700 che ho voluto ristrutturare secondo i miei concetti di essenzialità ripresi, come mi hanno poi confermato amici architetti, da concetti di Gae Aulenti, a me allora sconosciuta. L’Antico Frantoio, questo il nome del ristorante, è stato per anni il punto di riferimento per i gourmet in transito per andare alle famose Terme di Saturnia e sosta da parte dei viticoltori nella loro strada per Roma a ritirare i tre Bicchieri del Gambero Rosso, a quei tempi assegnati a meno di cinquanta produttori.
Contrariamente ai ristoranti gestiti da aziende vitivinicole dove si trovavano solo i vini da loro prodotti, volli proporre oltre ai miei, anche i vini dei miei amici produttori sparsi nello stivale con i quali condividevo quegli anni d’incredibile fervore e di comune entusiasmo. Pertanto ebbi l’occasione di poter approfondire la mia conoscenza, su ogni tappatura possibile, dagli straripanti di sughero naturale monopezzo lunghi 60mm., ai birondellati, ai microgranulati, ai tappi a vite e, per finire, a quelli in “silicone” che le cameriere mi portavano a stappare in quanto la loro estrazione era quanto mai difficile se fatto da mani femminili.
Queste sono state le mie prime esperienze su quel tipo di tappo che ho sempre rifiutato di esperimentare pur con le infinite proposte che mi venivano offerte.
Ritornando ai giorni nostri, ho partecipato ad un incontro presso la sede del Consorzio del Morellino, in cui veniva presentata l’ultima generazione di questo metodo di chiusura che poco e niente aveva a che fare con “ il silicone “che mi ricordavo. Dalle spiegazioni che ogni singolo produttore di tappo faceva con grafici, statistiche, qualità e specifiche chimico/fisiche, non ho capito niente, per me troppo tecniche.
Essendo però sempre attento alle innovazioni, l’argomento mi stuzzicava e con faccia tosta ho inviato in cantina chi rappresentava la più grande ditta al mondo di queste chiusure, la Nomacorc, per avere maggiori dettagli nello specifico alle mie capacità di comprensione, per la verità assai basse.
Sarà per la simpatica disponibilità di Elisa e del Signor Sani, Sales Manager Italy, sarà per le informazioni che mi hanno esposto, sarà per i prezzi allineati alle mie aspettative unite, ovvio, al desiderio “innovativo” che ho deciso di usare il loro Select Bio zero carboon footprint per chiudere il Ciabatta, Morellino di Scansano 2012, il vino a me più caro e pieno di ricordi, primo ad ottenere nella sua denominazione i tre bicchieri Gambero Rosso ed i più significativi riconoscimenti da parte delle più importanti e qualificate guide, riviste del settore e giornali nel mondo intero.
Con i miei ringraziamenti a tutto lo Staff Nomacorc ed in particolare a Vanessa Sferrazza, Antonella Del Maso, Elisa, il Dott. Sani ed al Vice President Global Sales Mr. Jay Cummins, che mi hanno fatto l’onore di una loro visita durante il recente Vinitaly.
Scansano il 24 Giugno 2015
Ricerca e Sviluppo – Erik Banti – Tappi Nomacorc in silicone